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CHE COS' E' LA DIPENDENZA DAI SOCIAL?

    


 Si tratta di un disturbo del controllo degli impulsi che non implica l’assunzione di una sostanza.L'attività compulsiva online è portata avanti in maniera costante grazie a meccanismi psicologici e neurologici che sono alla base di sensazioni di piacere, soddisfazione, affettività e autostima. 

Gli studiosi Andreassen e Pallesen definiscono la dipendenza dai social network, come un “essere eccessivamente preoccupato dai social network, essere spinto da una forte motivazione a connetterti o a utilizzare i social network e devolvere loro così tanto tempo e sforzo da compromettere altre attività social
I social media sono capaci di semplificare la vita e farci sentire meno soli, ma rischiano di diventare portatori di ansia, depressione e senso di inadeguatezza se utilizzati in maniera smodata, soprattutto per i giovani.
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CHE COSA SONO I SOCIAL NETWORK?

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Sono servizi offerti mediante internet, il cui unico scopo è quello di facilitare la gestione dei rapporti sociali consentendo la comunicazione e la condivisione di contenuti digitali attraverso semplici frasi scritte, link vari, brani musicali, immagini o anche video.
In poche parole, quindi, i social network sono dei particolari servizi disponibili online che, a chi li usa, danno la possibilità di comunicare condividendo determinati contenuti di varia natura.
     


I SOCIAL PIÙ USATI IN ITALIA

  1. Youtube
  2. Facebook
  3. Instagram
  4. TripAdvisor
  5. Pinterest
  6. Twitter
  7. Linkedlin
  8. Tiktok
  9. Snapchat
  10. Twich
  11. Reddit
  12. Tinder

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I SOCIAL PIÙ UTILIZZATI IN TUTTO IL MONDO
  1. Facebook
  2. Youtube
  3. Whatsapp
  4. Messenger
  5. WeChat
  6. Instagram
  7. TikTok
  8. QQ
  9. Qzone
  10. Weibo

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COME AFFRONTARE LA DIPENDENZA DAI SOCIAL

  MASSIMO RECALCATI: “I SOCIAL SI SOSTITUISCONO AI LEGAMI, È UNA DIPENDENZA PREOCCUPANTE” Psicanalista, saggista e accademico, Massimo Recalcati ha analizzato il problema. Sono i giovani la categoria sociale più penalizzata dalla pandemia e fra loro c’è chi ne ha risentito di più? «Il trauma della pandemia ha provocando condizioni di disagio.Quelle nei bambini, sono state molto attutite dalla presenza dei genitori. Per loro il mondo affettivo ruota attorno alla propria famiglia. Diversa è la condizione degli adolescenti. La loro vita è all’aperto ed è un avventura nel mondo. Tutto questo è stato condizionato dal distanziamento sociale imposto. Si è rafforzata una idea già presente negli adolescenti: il ritiro fobico, chiusura nella propria stanza, ripiegamento depressivo». La pandemia ha esasperato la tendenza all’isolamento e alla vita sui social dei giovani? “I social hanno svolto una funzione essenziale nel tempo del lockdown consentendo la presenza dei legami. Ma la tende...